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Brescia e Bergamo: piccola guida utile per scoprire le capitali della cultura 2023

Tutto quello che c’è da sapere sulle due città lombarde. A cominciare dalla cerimonia di inaugurazione.

Foto di Gonzalo Azumendia
Bergamo la direzione artistica è di Francesco Micheli: tra gli spettacoli in cartellone, «I Nuovi Mille», una coreografia danzata e animata e lo spettacolo pirotecnico del francese Groupe F. A Brescia, invece, per la direzione artistica di Massimo Bonelli, in Piazza della Loggia un gala-concerto condotto da Ambra Angiolini e animato dai principali artisti della scena musicale indigena da esportazione (Francesco Renga, Fausto Leali, Frash Quintale, ComaCose, Mr.Rain e tanti altri).

Foto di: Sara Melotti

 

 

Brescia, Il Castello

Situato sul colle Cidneo, molti bresciani lo ritengono il simbolo della città. Si raggiunge facilmente a piedi dal centro, attraversando vicoletti pittoreschi. Il posto si presta, va da sé, a set fotografici e selfie vari. Meritano più di una visita i musei annessi: dal museo delle armi “Luigi Marzoli” (tra le più larghe collezioni di armi e armature storiche del Vecchio continente) al primo esempio di monumento ferroviario tricolore, la “Numero 1” (una locomotiva che un tempo fendeva la tratta Brescia-Edolo). Viene anche definita la “prigioniera del falco d’Italia”, sulla scia di un’inveterata leggenda secondo la quale un uomo particolarmente avaro fu trasformato in falco e obbligato a presiedere per sempre il mastio del castello.

Brescia, Complesso monumentale di San Salvatore-Santa Giulia

Nel 2011 l’Unesco ha inserito Brescia, grazie a I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.), nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sono sette i complessi monumentali italiani insigniti, sulla scorta dell’influenza longobarda nell’Alto Medioevo. E ben due sono bresciani: il complesso monastico di San Salvatore-Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium. Fondato nel 753 d.C. da Desiderio, duca di Brescia e futuro re dei Longobardi, è un antico monastero femminile di ordine benedettino. Con il passare degli anni divenne il punto di riferimento europeo per l’educazione delle ragazze longobarde e carolingie di stirpe nobile. Tale status, perpetuato nei secoli, è suffragato, per esempio, da alcuni ambienti interni. La chiesa di San Salvatore rappresenta uno dei più fulgidi esempi di architettura religiosa alto-medievale. Oggi il complesso ospita il Museo di Santa Giulia: il retaggio della storia bresciana attraverso sculture, armi e oggetti liturgici. Non a caso è definito anche il “museo della città”.

Brescia, Teatro Grande

Inaugurato nel 1664, fa bella mostra di sé nel mezzo del centro storico. Iscritto nella ristrettissima lista dei teatri più gloriosi della penisola, è monumento nazionale dal 1912. Vi si svolgono balletti, concerti, spettacoli per melomani: tra le rassegne-clou, il Festival pianistico internazionale e la Festa dell’Opera, quando le melodie operistiche più immortali risuonano dall’alba a notte.

Brescia, Piazza del Foro

A zonzo per il centro storico di Brescia ci si imbatte nella straordinaria Piazza del Foro, tra le più antiche della città nonché cuore religioso, commerciale, politico e civile in epoca romana. Viene attraversata dal Decunano Massimo, l’attuale via dei Musei e vi si affacciano i resti sia del Tempio Capitolino (73 d.C.) che del Teatro romano, capace di contenere sino a 15 mila spettatori.

Brescia, area archeologica del Capitolium

uando l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti promosse gli scavi che portarono alla luce l’intero complesso monumentale, l’unico elemento architettonico visibile era una colonna corinzia di marmo bianco affiorante dal terreno: nel 1823 furono finalmente svelati tutti gli altri edifici che si affacciavano sul Foro, centro politico, commerciale e religioso dell’antica Brixia romana. Il Tempio Capitolino, o Capitolium, venne edificato nel 73 d.C. su input di Vespasiano, il cui nome compare inciso sul frontone del Tempio. Fra il IV e il V secolo il tempio era stato semi-distrutto da un incendio: la sua riscoperta, come detto, giusto due secoli fa. Celebre la Vittoria Alata, una statua bronzea di età romana qui custodita.

Bergamo, Città Alta

Per arrivarci potete prendere l’ultracentenaria funicolare. La frequentano, ogni anno, decine di migliaia di turisti. Il suo centro di gravità permanente è la Piazza Vecchia, dove si trova la torre civica da 52 metri d’altezza (il Campanone) e una delle più antiche e nobili biblioteche dello Stivale, la “Angelo Maj”. Piazza Vecchia è stata per secoli l’epicentro del commercio, della politica e della vita amministrativa e ancora oggi polarizza quella sociale, il tempo libero dei residenti e dei turisti. Disse Le Corbusier ammirando l’armonia degli edifici che la delimitano: “Non si può toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto”. Affascina il “Palazzo della ragione”, risalente al 1100, la più antica sede comunale lombarda. Emoziona poi discendere a piedi verso la città bassa, fruendo del percorso panoramico lungo le mura veneziane.

Bergamo, la Rocca

Dalla funicolare di Città Alta salite verso il colle di Sant’Eufemia per raggiungere il complesso della Rocca, uno dei posti dell’anima dei bergamaschi. Dal torrione godrete di una meravigliosa vista a 360 gradi, comprese le Prealpi Orobie e la pianura bergamasca, fino a Milano. La Rocca è una fortificazione trecentesca: aveva funzioni militari, adesso ospita un bel museo dell’Ottocento.

Foto di: Fabio Toschi

Foto di: Sergio Agazzi