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Cultura illuminata ad arte

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Capitali della Cultura 2023 e “città illuminate”, con la luce come tema ispiratore di tutte le iniziative che le animeranno nel corso dell’anno. È proprio nell’ambito di tali manifestazioni che venerdì 10 febbraio è stato inaugurato Light is Life. Festa delle Luci A2A, il grande evento che fino al 19 febbraio illuminerà Brescia e dal 17 al 26 febbraio Bergamo, rendendo le due città gallerie a cielo aperto di opere d’arte contemporanea, alcune delle quali site-specific.

Il festival, organizzato da A2A in collaborazione con i Comuni di Brescia e Bergamo e la Fondazione Brescia Musei, sotto la direzione artistica di Angelo Bonello, light artist famoso in tutto il mondo e fondatore di Kitonb Creative Studio, e la cura di Pam Toonen, che vanta una collaborazione con LAC – Light Art Collection, valorizzerà il patrimonio artistico delle due città, di cui tocca luoghi e monumenti chiave, grazie alle opere di luce di 17 artisti da ogni parte del mondo.

Il sostegno di A2A a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e più ampiamente al mondo della cultura è espressione del suo essere una Life Company, che si occupa di migliorare la vita delle persone e dell’ambiente che ci circonda”, afferma Marco Patuano, Presidente di A2A e del Banco dell’energia. “La Festa delle luci sarà un evento per tutti, popolare e coinvolgente. Sarà anche un’occasione per veicolare messaggi importanti rivolti al rispetto dell’ambiente e alla solidarietà verso le persone meno fortunate. Attraverso il Banco dell’energia A2A, con questa iniziativa, offrirà un aiuto concreto alle persone del territorio in difficoltà.

Banco di cui anche AIDI, Associazione Italiana di Illuminazione, è partner istituzionale.

Infatti, oltre all’arte, il festival vuole celebrare il valore dell’energia e della luce, generando consapevolezza ambientale e sociale, promuovendo l’uso consapevole dell’energia e sostenendo le attività del Banco dell’energia, da anni impegnato a contrastare la povertà energetica in Italia, a cui A2A donerà una somma equivalente al volume di energia utilizzata per illuminare la Festa, oltre al ricavato di sponsorizzazioni, vendita di merchandising e prodotti editoriali per supportare progetti destinati alle famiglie di Bergamo e Brescia in difficoltà. Nell’ambito del rispetto ambientale la Festa è alimentata da fonti rinnovabili e le installazioni sono progettate secondo criteri di efficienza energetica, per creare un futuro sostenibile e solidale.

Il progetto, nato nel 2020 nei mesi più duri del Covid-19, come ricordato da Emilio del Bono, Sindaco di Brescia, durante la serata inaugurale che ha visto tra i protagonisti anche il campione olimpico Marcell Jacob, mira a ricostruire la civiltà: una visione del futuro da lasciare in eredità a un territorio che guarda avanti e rinasce dopo la pandemia. La città illuminata, faro del territorio, è infatti una città che va oltre con coraggio, valorizza la brillantezza creativa e crea una nuova umanità ideale che unisce le differenze e non dimentica nessuno.

Siamo estremamente orgogliosi di partecipare al grande programma di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 organizzando una manifestazione centrata sul valore della luce e della rinascita. È un appuntamento fondamentale per i nostri territori al quale non potevamo mancare. Darà conferma della forza di Bergamo e Brescia, realtà stimolanti e con lo sguardo rivolto al futuro, capaci di affermarsi con autorevolezza in vari contesti internazionali”, conferma Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A.

A Brescia l’evento è ispirato al CidneOn (Festival Internazionale delle Luci) rientrante nel circuito di ILO (International Light Festival Organization) che ha illuminato la città nel triennio 2017-2019. La serata inaugurale ha coinvolto in primo luogo la cinquecentesca Piazza della Loggia, simbolo del potere civile, animata da Loggia – AI Data Mapping, 3D mapping di Unità C1 che, partendo da una luce bianca volta a sottolineare gli elementi strutturali del palazzo, accompagna gli spettatori in un volo sopra la città e in un viaggio immaginifico attraverso luoghi simbolo, opere d’arte e personaggi, grazie a materiali digitali della Fondazione Brescia Musei selezionati e rielaborati con il supporto dell’Intelligenza Artificiale.

Dalla piazza il tragitto porta di fronte al Capitolium, il tempio dedicato alla Triade Capitolina fatto costruire dall’Imperatore Vespasiano nel 73 d.C., dove i resti monumentali dell’antica Brixia sono il perfetto sfondo per la Vittoria Trasfigurata di Angelo Bonello, omaggio alla scultura protagonista anche di una delle tre installazioni multimediali della nuova sezione di epoca romana del Museo di Santa Giulia e uno dei simboli della città. L’opera, una sagoma della scultura stessa, è una trasfigurazione contemporanea dell’arte classica, che con un raggio laser incide la materia portando l’immagine a comporsi e scomporsi in un continuo processo di rigenerazione.

Il cuore pulsante del festival è, come per il CidneOn, il Castello, una delle più importanti fortezze urbane d’Europa che sorge sul colle Cidneo, fortificato a partire dall’epoca romana ed edificato nelle sue forme attuali dal XIV secolo, poi ampliato fino alla dominazione austriaca, e luogo molto caro ai cittadini.

La Festa delle Luci di A2A, che raccoglie la fortunata eredità di CidneOn poi interrotta con la pandemia, riporterà sul colle Cidneo installazioni luminose di artisti che ne esalteranno la bellezza, ma che lo trasformeranno anche in un imponente mezzo di comunicazione che parlerà un linguaggio nuovo e inclusivo, rivolto alle tante generazioni di bresciani che si arrampicheranno fino in cima per scoprirlo”, dichiara il Sindaco Emilio Del Bono.

Il percorso si snoda lungo le mura, sulle torri, nei tunnel e nei giardini del castello, rischiarato solo dalla luce di 15 installazioni accompagnate da effetti sonori e musica, opera di artisti di fama internazionale tra cui, oltre al già citato Angelo Bonetto, Chila Kumari Singh Burman, Marco Lodola, Ivan Navarro, Federica Marangoni e Oliver Ratsi, ma anche di studenti delle locali Accademie di Belle Arti.

Si inizia dal ponte di ingresso e da Arcus Lucis di Daniele Davino, un tunnel di luci che, come uno stargate, collega la città e la vita di tutti i giorni al mondo fantastico e alla dimensione onirica del festival, con le luci che diventano un flusso trasportatore accompagnando il pubblico oltre la porta, dove viene accolto dalla Mappa Percorso Luminosa di Kitonb Creative Studio, mappa dinamica che indica e racconta il tragitto da seguire.

La notte viene illuminata dalle fiamme alte 9 metri di Sign, rievocazione contemporanea dei focolari intorno a cui si sono radunate per millenni le comunità tramandandosi esperienze e memorie e arrivando a creare miti e leggende ma anche la storia umana e che ancora esercitano un fascino ammaliante sugli esseri umani, opera di Paul Vendel e Sandra de Wolf.

Memoria protagonista anche di Le cose che non possiamo dimenticare di Angelo Bonello, un’installazione di grande impatto visivo ed emotivo. Le voci di cittadini simbolo (bambini, studenti, anziani, migranti, istituzioni civiche e religiose) che raccontano quanto non possono o non vogliono dimenticare della propria vita personale e cultura, risuonano nell’aria e vengono trasformate in flussi luminosi di lettere che scorrono lungo i muri perimetrali della Fossa dei Martiri, luogo simbolo di memoria in cui sono avvenute le esecuzioni di patrioti e oppositori politici.

Sempre di Angelo Bonello sono le opere Big Ballerina e Run Beyond. La prima è un’enorme scultura di una ballerina classica, simbolo di bellezza ed eleganza ma anche di dura disciplina e sacrificio, la cui immagine di armonia ed equilibrio è costantemente spezzata e messa in discussione dalla dinamica luminosa e dal sonoro, che stimola una riflessione tra etica ed estetica, e sugli ideali da seguire. Libertà e invito a superare i limiti sono invece protagonisti di Run Beyond, metafora di un’azione liberatoria (la corsa) che spinge a superare paure e costrizioni, raffigurata da un uomo (presentato in varie sagome che si illuminano progressivamente in differenti posizioni lungo una linea) che compie un salto impossibile nel mezzo di una corsa (la nostra vita) che parte, si ferma e ricomincia all’infinito.

In collaborazione con i giovani artisti delle Accademie LABA e Santa Giulia di Brescia è Storie di Luce, sul tema “Risorgimento: una storia comune”, ma con il Risorgimento inteso sia come periodo storico che come rinascita nell’era post pandemia, rappresentato da medaglioni retroilluminati che riproducono personaggi e immagini evocative.

Un saluto ai marinai, ai viaggiatori, a chi se ne va lontano e a chi arriva, magari desideroso di riscoprire la propria terra, è Hello Goodbye di Marco Lodola, un marinaio che accoglie sul muro della Torre dei Prigionieri chi si appresta a entrare nel cortile del Mastio, in cui sagome di animali, elementi naturali, creature fatate, esseri umani, scritte, ecc. e la scultura di una tigre colpiscono e divertono in Remembering a Brave New World, installazione site-specific in technicolor, luci al neon e colori vorticosi di Chila Kumari Singh Burman. L’opera fa riferimento alla mitologia, a Bollywood, al femminismo radicale, all’attivismo politico e ai ricordi di famiglia dell’artista.

Omaggio al territorio è Horama di Chiara Arrigoni e Martina Nodari, entrambe studentesse del corso di Interior and Green Design presso la Libera Accademia di Belle Arti (LABA) di Brescia, native di Bergamo e di Brescia. L’opera è appunto un omaggio al panorama e al paesaggio naturale, ai monti, alle colline e ai laghi, messi in evidenza dai colori della luce e dai materiali; 5 triangoli di diverse altezze in metallo verniciato, posti in modo alternato e circolare intorno a una colonna e su una base a raffigurare simbolicamente le montagne.

Il paesaggio è protagonista anche per Michele Barzan e Franco Lorenzi, che in Borealis trasformano l’ampio spazio della Fossa Viscontea in un tunnel creato da nebbia e onde di luce e suono, evocativi dell’ambiente naturale, che coinvolgono tutti i sensi in un tragitto di forte impatto emotivo e suggestione.

Il tema delle relazioni umane è invece affrontato dall’artista britannica Gali May Lucas: tre statue siedono una accanto all’altra su una panchina nel verde, fisicamente a contatto ma con le menti assenti, impegnate a digitare o a scorrere immagini sui propri smartphone, con il viso illuminato dalla fredda luce dello schermo. Tra loro c’è uno spazio vuoto, per permettere ai visitatori di sedersi tra le figure stesse e di riflettere sulla propria condizione in un mondo iperconnesso, in cui è difficile parlare e socializzare con chi è vicino a noi, diventando quasi a loro volta parte di Absorbed by Light. E anche per permettere loro di lasciarsi fotografare, magari con lo smartphone in mano.

Sempre relazione, ma stavolta tra uomo e animale, viene esplorata in Birds Fly Around With You del giapponese Masamichi Shimada, un’installazione interattiva in cui a ogni azione umana corrisponde una reazione delle sagome luminose a forma di uccello disposte in cerchio, a dare l’impressione di volare. Più persone si avvicinano all’opera più sagome si accendono innescando una reazione positiva.

Interattiva e immersiva è Affinity di Amigo & Amigo, studio di artisti con sedi a Sidney, Shangai e Las Vegas, un’opera composta da globi uniti tra loro da tubi che formano il cervello umano. Toccando un globo (un ricordo) si risveglia una memoria (la luce) che viaggia fino a incontrarsi con i ricordi evocati dagli altri visitatori, creando un caleidoscopio di colori sempre diversi e unici.

La visita si conclude con Floating Earth di Luke Jerram, un enorme globo terrestre che invita alla riflessione sul nostro pianeta e sulla connessione tra tutte le forme di vita, per ricordarci la nostra responsabilità nella cura dell’ambiente.

Durante tutta la manifestazione anche la torre del Termoutilizzatore di A2A viene valorizzata da un’illuminazione artistica dai forti toni blu.

Insomma, un festival internazionale che invita a riappropriarsi delle città e della vita dopo la pandemia, ma anche a riflettere su temi forti, che il 17 raggiungerà il suo culmine con l’inaugurazione a Bergamo.

La Festa delle Luci è uno degli eventi più importanti e spettacolari della Capitale, che porta per la prima volta a Bergamo espressioni di light art di calibro nazionale e internazionale. L’Amministrazione comunale ha risposto alla generosa offerta di A2A individuando un percorso in Città Alta che comprenda i più significativi siti artistici e architettonici, tracciando un itinerario espositivo di grande impatto visivo e attrattività che si dipana nella storia di Bergamo. Le opere e le installazioni luminose site specific, con forme e colori pensati appositamente per ciascuno spazio, sapranno valorizzare ogni peculiarità del nostro ricco patrimonio culturale. La specificità del progetto sta nella sua capacità di intercettare tanti temi della Capitale, ben delineati nel Dossier: si riflette non solo nel concept. La città illuminata, per il riferimento alla luce, ma anche nei Tesori Nascosti, per la sua capacità di sollecitare il pubblico a scoprire la città sotto altri occhi e, infine, nella Città che inventa”, conclude Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo.

Ma la festa non finirà a febbraio. In primavera Montisola, isola del Lago di Iseo punto di incontro tra le due province, reso celebre nel 2016 dalla passerella The Floating Piers di Christo e Jeanne-Claude, accoglierà l’opera Terzo Paradiso dell’Energia del Maestro Michelangelo Pistoletto e della Fondazione Cittadellarte.

Arrivederci a Bergamo e a Montisola.

Light is Life: A2A accende Brescia e Bergamo