L’incredibile festival delle luci di Bergamo e Brescia

L'incredibile festival delle luci di Bergamo e Brescia
Doppio appuntamento per le città capitali italiane della cultura nel 2023, con una manifestazione che punta a illuminare il patrimonio culturale ma anche a farsi veicolo di sensibilizzazione sulle questioni dell’energia.
Di Maria Rosaria Iovinella
In tempi in cui l’efficienza energetica è un impegno per tutti, anche un festival delle luci non può fare eccezione, semmai indicare la via a un uso consapevole dell’energia, sensibilizzando il pubblico sul tema della povertà energetica. In che modo? L’evento si alimenta con le rinnovabili, le installazioni seguono criteri di efficienza energetica e consigli pratici per ottimizzare i consumi vengono offerti al pubblico sui pannelli informativi delle opere.
Non solo bellezza ma anche consapevolezza: questa la cifra di Light is Life. Festa della Luci A2A, la manifestazione che sarà di scena a Brescia e Bergamo, capitali italiane della cultura 2023: la Leonessa ospiterà l’evento dal 10 al 19 febbraio, la città orobica dal 17 al 26 febbraio. I due capoluoghi lombardi apriranno le porte a opere di artisti contemporanei nazionali e internazionali, nel festival diretto dal light artist Angelo Bonello e da Pam Toonen, curatrice di Light Art Collection Exhibit ad Amsterdam.
I luoghi più suggestivi delle due città saranno al centro di giochi di luce di grande impatto visivo: Palazzo della Loggia, nell’omonima piazza bresciana, ospiterà un 3d mapping per tutta la durata della manifestazione; il Castello sarà il cuore dell’evento con un percorso di quattordici installazioni, con opere di Marco Lodola, Angelo Bonello, Chila Kumari Burman. A Bergamo, tocca alla Città Alta farsi protagonista con un percorso che parte da Piazza della Cittadella e termina a Palazzo Moroni, toccando numerosi punti di interesse culturale della città, come il convento di San Francesco, Piazza Vecchia, la Rocca. Dodici installazioni cattureranno l’attenzione del pubblico, tra queste opere di Ivan Navarro, Federica Marangoni e Oliver Ratsi.
Le due città, che furono colpite pesantemente dalla prima ondata pandemica, saranno anche unite dall’iniziativa Storie di luci, un progetto corale con opere luminose realizzate dagli studenti delle rispettive Accademie d’arte cittadine, sul tema “Risorgimento: storia comune”, quest’ultimo inteso non solo come nodale passaggio storico ma anche metafora del concetto di resilienza, quindi molto calzante con il passato prossimo di entrambi i territori.
Light is life avrà poi un continuo, a Montisola, punto di unione delle due province; in questa sede Michelangelo Pistoletto e la Fondazione Cittadellarte porteranno l’installazione Terzo paradiso dell’energia, con il sostegno del Banco dell’Energia nella primavera prossima.
Come sottolineato nell’evento di presentazione del 29 novembre a Bergamo, Light is life. Festa delle luci A2A rappresenterà per Bergamo e Brescia un appuntamento importante e costituirà un traino di ulteriore scoperta delle città e del loro patrimonio culturale da parte del pubblico italiano e internazionale.
Il settore culturale italiano, secondo dati Fondazione Symbola e Unioncamere, ha un valore aggiunto di 88,6 miliardi di euro e conta oltre 1milione 459 mila persone occupate: Bergamo e Brescia, assieme, costituiscono il quarto territorio italiano per quanto riguarda questa industry, con 3,2 miliardi di euro di valore aggiunto. L’assegnazione a entrambe di capitale italiana della cultura è un’occasione di fare luce su un patrimonio culturale sontuoso ma forse meno noto di quanto meriti, posto che un certo turismo internazionale plana per definizione sempre negli stessi luoghi.
Come sottolineato dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, Light is Life è “uno degli eventi più rilevanti di tutto il calendario di appuntamenti previsti per il 2023” e vede anche una sinergia tra le due città, oltre che il dinamismo di centinaia di soggetti che a vario titolo collaborano alla manifestazione. Una città illuminata, ha spiegato Gori, è quella che favorisce la promozione della conoscenza tra i cittadini, che fa della cultura “un passaporto affinché le persone possa emanciparsi”, che esprime ampie vedute, riconoscendo il valore delle differenze.
Tradizionalmente associate a industria e manifattura, anche dal punto di vista della provincia, Brescia e Bergamo hanno occasione di illuminare ancora di più il patrimonio culturale, che deve attirare i visitatori ma anche tutte quelle fasce di cittadinanza che restano ai margini della fruizione culturale (che richiede tempo, energia ma anche investimento economica). Il linguaggio della light art, come sottolineato dall’assessora alla cultura di Bergamo Nadia Ghisalberti, attraverserà tante stratificazioni storiche e urbanistiche di Bergamo, illuminando edifici che hanno perso la funzione originaria per acquisirne però una culturale.
Angelo Bonello, light artist di fama mondiale e direttore artistico del festival
A contribuire, energeticamente, all’evento, la multiutility A2A: il presidente Marco Patuano ha sottolineato l’importanza, per l’azienda che si definisce life company, di sostenere la cultura, vitale per i territori e le persone. Uno degli obiettivi, grazie all’uso responsabile dell’energia, è dimostrare che con poca energia si può fare tanta bellezza, e infatti “ogni installazione avrà un piccolo insegnamento su come usarla nella vita di tutti i giorni”.
L’appuntamento è sui territori per scoprire le opere; come ben indicato dal direttore artistico Angelo Bonello, “non è un festival che viene fatto a Brescia e poi a Bergamo; i visitatori devono vederli entrambi per completare l’esperienza” e goderne anche la trasversalità delle visioni e dei contributi. Istituzioni come il Conservatorio di Bergamo e la biblioteca Civica Angelo Mai hanno dato il proprio supporto e l’evento di debutto, nella città orobica, avrà elementi visivi ma anche sonori nella città patria di Gaetano Donizetti.
https://www.wired.it/festival-delle-luci-bergamo-brescia-a2a/